Ho provato Audible per un mese e…

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Gli audiolibri sono una delle invenzioni più belle degli ultimi decenni. Si posso ascoltare ovunque e mentre tu fai altro, non occupano spazio come il Kindle, ma non sei tu a leggerli. E’ un po’ come un podcast ma senza una parlata spontanea dello speaker.

Ho voluto provarlo perché mi piacciono molto i podcast, ne ascolto alcuni in italiano e in inglese e mi sono detta: visto che mi faccio in tutto un’oretta di viaggio in bici al giorno, perché non approfittare di quel tempo per “leggere” dei libri nuovi?

Ci sono, però, alcune differenze tra un audiolibro e un podcast che li rendono più o meno appetibili. La più importante PER ME è che se mi perdo un minutino di podcast non succede nulla. Non so, ad esempio mi distraggo guardando gli alberi, guardando un bambino che mangia un gelato, frenando di colpo perché un altro ciclista non ha rispettato il suo semaforo rosso (tutte cose realmente accadute)… ecco, se mi distraggo un attimo e non ascolto il podcast per un minuto, non fa niente. Ma cosa succede se perdo qualche frase di un libro? Non so voi, ma io mi imbestialisco. Cioè, in un libro un sacco di cose sono importanti, spesso è nei dettagli che è racchiuso il senso di tutto (vedi i thriller). La distrazione è negativa quando ascolti un audiolibro. Ripeto, PER ME.

Cosa ho provato ad ascoltare?

  • Poirot a Styles Court di Agatha Christie. Ho iniziato con questo perché è un audiolibro sceneggiato. Diversi attori parlano e mi è sembrato perfetto. Non avrei fatto confusione quando qualcuno avrebbe perché ognuno avrebbe avuto una voce diversa. In più ho sempre voluto sapere com’è ascoltare gli sceneggiati alla radio!
    Insomma, l’ho ascoltato un po’ in bici, un po’ in autobus, un po’ mentre facevo le pulizie in casa e nulla, mi perdevo dei pezzi comunque.
  • Lezioni di Storia di Editori Laterza. Amo ascoltare lezioni di storia (se lo raccontassi alla me di 20 anni fa non mi crederei). soprattutto di Alessandro Barbero, ma anche di altri professori ed esperti. Ho subito colto la palla al balzo e me le sono ascoltate tutte. Quelle sì, che me le sono ascoltate in ogni posto. Ma qui torniamo alla differenza tra audiolibro e podcast. Una lezione di storia non è come un audiolibro. Per niente. Somiglia molto più a un podcast. Siete d’accordo con me? In più, sono presenti tantissime lezioni di storia sia su Itunes che Spotify.
  • Cleopatra di Alberto Angela. Mi son trovata a decidere per una via di mezzo. Questo è un libro, ma parla di storia vera e propria. Un punto a favore per Audible. Ma è sufficiente? Mi metto ad ascoltare solo libri di storia?
  • Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen. Un ultimo tentativo è stato quello di ascoltare un libro che già conoscevo ed è andato molto meglio. Insomma, se ti perdi qualcosa, la conosci già. Ma che faccio, mi metto ad ascoltare solo romanzi che ho già letto? Ha senso?

Altre due cose che a volte non apprezzo in un audiolibro sono la voce o il modo di leggere del lettore. Mi spiace molto, perché a volte ho trovato attori famosi, doppiatori bravissimi, ma non leggevano per niente come io vorrei. Che poi, non so nemmeno come vorrei che qualcuno mi leggesse un libro. Voi?

Insomma, io mi metto qui davanti a voi a orecchie tese ad ascoltare i vostri pareri sugli audiolibri e Audible o qualsiasi altra piattaforma che permette di ascoltarli. E sono pronta a cambiare idea!

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