Finalmente si entra nel vivo della storia. Accadono molte cose importanti in questo capitolo: una nuova scopa, inizia il Quidditch, Malfoy ci rimane con un palmo di naso, la famosa scena di Wingardium Leviosa e il gigamagnifico troll.

Quanto puoi essere felice se sei Harry, un bambino che non ha mai ricevuto regali, non ha mai avuto un amico, e ricevi una Nimbus 2000 perché delle persone credono in te e nel tuo talento naturale? Io credo che la sua felicità sia non quantificabile.

Insomma, Harry riceve la scopa e Malfoy ci resta con un palmo di naso. Perché in fin dei conti è grazie a lui se la McGonagall ha visto quanto Harry fosse bravo a volare.

Abbiamo anche noi, quindi, un primo incontro teorico con il Quidditch e, sempre in teoria, le regole sembrano alquanto semplici. C’è un po’ di basket (i cerchi in cui si fanno punti), un po’ di calcio (c’è un portiere), un po’ di baseball (le mazze) e un po’ di…bocce? Non so perché ma il boccino d’oro, a parte per il nome, me le ricorda.
Alla fine, nelle bocce, il piccolo boccino che si lancia all’inizio è il fulcro attorno al quale ruota tutto il gioco e il Boccino d’oro è importante allo stesso modo.

Arriviamo alla lezione di Incantesimi col professor Flitwick, resa famosissima dal film. Chi di noi non vorrebbe davvero fare un Wingardium Leviosa per non mettersi sulle spalle lo zaino troppo pesante?
E guarda caso, quell’incantesimo capita proprio poco tempo prima del maleodorante incontro col troll più brutto del secolo.

Ron con la sua nota delicatezza offende Hermione, che si rifugia nel bagno. E proprio quel bagno sceglie il mega troll dalle fattezze strane. Un Wingardium Leviosa salverà la situazione. Bravo Ron!

Però, in effetti, come è riuscito un troll ad entrare a Hogwarts? Sarà pure grosso e forte ma è anche stupido e quel portone enorme non è così facile da aprire. Mah, vedremo in seguito!

Cosa pensate di questo capitolo? C’è qualcosa importante da sottolineare?