I love books: Ellie all’improvviso – Lisa Jewell (Then she was gone)

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Questo è un libro strano.
Non fraintendetemi, la stessa autrice, Lisa Jewell, lo definisce in questo modo. E ha ragione.
E’ un libro strano, contorto e semplice, stupefacente e normale, giallo e rosa.

Devo ammettere che ho pianto in diversi punti, mi sono arrabbiata in altri: Ellie all’improvviso, edito in Italia da Neri Pozzi, mi ha davvero stupita per la sua originalità e la sua forza. Ti tiene incollato alle pagine, a tratti è anche claustrofobico, ma non puoi farne a meno e vai avanti anche se ti manca il fiato.

Chi è Ellie? Ellie è un’adolescente scomparsa da 10 anni, ormai le ricerche sono state interrotte, forse è scappata di casa, forse si sentiva troppo stressata dalla vita, o forse no.
Sua madre Laurel vive in un limbo in cui guarda con nostalgia al passato in cui tutta la famiglia era unita e felice, con rabbia all’ormai ex marito, con passività al futuro. Sopravvive, insomma. Sa che c’è molto da scoprire e non si capacita del fatto che Ellie sia scappata di casa, ma non si aspetta il treno di risposte che sta per travolgerla.
L’ex marito ha un’altra donna, i suoi figli Hanna e Jake la considerano poco, sua madre Ruby è in ospizio. Ellie è ancora sempre tra i suoi pensieri, ma presto ci entrerà anche Floyd, un’affascinante e misterioso uomo che incontra in un bar. Attraverso lui, entrerà in un turbine di scoperte che la porteranno ad una soluzione sconvolgente dopo 10 anni.

Ci sono cose che ammiro molto in questo romanzo, come il cambiamento di soggetto tra i vari capitoli; si passa dalla prima alla terza persona senza un’apparente ragione, ma più si continua con la lettura, più questo “errore di stile” diventa una firma e anche un aiuto a rendere i vari flashback e racconti più chiari. O come il fatto di renderti la soluzione abbastanza ovvia fin da subito e poi sconvolgerti con nuovi risvolti inaspettati.
Ci sono, poi, altri aspetti che non so se apprezzo o meno, come il fatto di essere un thriller-non-thriller (lo definirei quasi più romanzo drammatico). Io, amante dei libri thriller, sono rimasta un po’ spiazzata davanti a questa storia, che sì ha un mistero da risolvere, ma è in realtà zuppa di pathos, storie d’amore malsane e té delle cinque (l’autrice Lisa Jewell è british). Un’altra cosa sono un paio di fatti poco verosimili e trattati un po’ superficialmente che sono però molto importanti per lo svolgimento della storia.

Detto questo, scritto questo, consiglio questo romanzo? Sì, assolutamente. Risveglia nel lettore molti sentimenti, fa amare ed odiare certi personaggi. Il mio preferito è Ruby, la mamma di Laurel, costretta in ospizio e sul punto di morire, ma comunque molto più scaltra della figlia.
In più, c’è qualcosa che mi stuzzica, che lo rende ancora più speciale, nel capitolo 27. Tutto il libro vale il capitolo 27, il modo in cui è scritto, la caratterizzazione di quel personaggio che parla a noi, ai lettori. Non posso dire di più.

Avete letto questo libro? Avete intenzione di leggerlo? Narratemi, narratemi.

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