Gian Lorenzo Bernini – Apollo e Dafne, 1622- 1625, marmo, 243 cm, Galleria Borghese, Roma. Barocco.
L’Apollo e Dafne fu l’ultima di quella serie di commissioni rivolte dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese allo scultore Gian Lorenzo Bernini, all’epoca poco più che ventenne.
Così come già avvenne per il Ratto di Proserpina, scultura berniniana del 1622, alla base dell’Apollo e Dafne venne apposto un cartiglio ove è riportato un distico moraleggiante di Maffeo Barberini: attribuendo un significato morale cristiano a un soggetto pagano (come quello, per l’appunto, di Apollo e Dafne) si poteva ben giustificare la presenza del gruppo scultoreo a villa Borghese.
Quisquis amans sequitur fugitivae gaudia formae
fronde manus implet baccas seu carpit amaras(Chi amando insegue le gioie della bellezza fugace
Cartiglio alla base della scultura di Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini
riempie la mano di fronde e coglie bacche amare)
Lascia un commento