Tag: the lazy factory
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I love books: Carrie di Stephen King
Finalmente ho finito un libro che volevo leggere da troppo tempo e, chissà perché, ho lasciato macerare da un lato. Carrie di Stephen King è un intramontabile che non può assolutamente mancare in una libreria e, soprattutto, ti fa venire voglia di comprare anche tutti gli altri Stephen King. Ho…
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La serie crime della settimana: La signora in giallo
Una serie tv come La signora in giallo (titolo originale Murder, she wrote) non poteva mancare in questa rubrica sulle serie crime. Jessica Fletcher (Angela Lansbury) è una pimpante vedova di mezza età, che ha lavorato come insegnante di lettere al liceo di Cabot Cove, Maine, fino alla pensione. Dal…
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I love Books: Johnny degli angeli di Athos Bigongiali
Athos Bigongiali non è un grande sostenitore dei blog, lo scrive anche nei ringraziamenti: (Grazie)A tutti quelli che ne scriveranno, dovunque vorranno, anche sui blog (che prima o poi capirò cosa sono). Ma io ne scrivo lo stesso quassù, ché il suo Johnny degli angeli m’è piaciuto e tutti lo…
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I love Books: l’inizio di Michael Connelly
Qualche anno fa, diciamo intorno al 2004/2005 (caspita questi sono un po’ più di “qualche anno”!), una delle amiche di mia madre scoprì il mio amore per i libri, soprattutto thriller e soprattutto Patricia Cornwell, e mi chiese se volessi avere qualcuno dei suoi libri perché ne aveva troppi. Si…
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In cucina: la mia minestra viola
Il tempo è peggiorato e questa cosa mi fa davvero innervosire. L’unica cosa positiva è che si possono mangiare ancora cose calde e confortanti come minestroni, paste al forno… Quindi ho fatto una minestra/minestrone con le verdure che avevo in frigo: cavolo viola, cipolle, patate, carote e finocchio. Ovviamente la…
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I love Books: Il censimento dei radical chic di Giacomo Papi
Perché venivano attaccati? Perché un intellettuale ricco era più colpevole di un industriale o di un calciatore? Perché li chiamavano radical chic? Che cosa faceva di un radical chic un radical chic? Avere letto qualche libro in più e comprare cibi e vestiti etnici? Ma poi, i radical chic esistevano…